Avevo portato a casa "una buona pagella" (molti decenni fa questo aveva un valore), tanto da convincere mio padre a premiarmi con una gita.
Erano tempi in cui le distanze, anche brevi, apparivano indefinite e interminabili come Oceani.
La meta fu la città più popolosa affacciata sul Lago d'Orta : Omegna.
Il borgo della antica Collegiata di Sant'Ambrogio e dei fantasmagorici spettacoli pirotecnici delle feste di San Vito.
La voglia di conoscere ci diresse verso una particolarità che, credo, ha pochi eguali in Italia. Dal lembo estremo del Lago si diparte la Nigoglia, il corso d'acqua citato dal grande scrittore omegnese Gianni Rodari.
Nel suo percorso di due soli chilometri, prima di confluire nello Strona, questo torrente scorre in direzione Nord, verso i monti, infrangendo una regola non scritta della Natura.
Sarà stata soprattutto una illusione ottica, ma sgranai gli occhi per lo stupore, nel vedere l'acqua che "saliva", anziché declinare a valle.
Un ricordo ed uno stupore che mi hanno riaccompagnato qualche giorno fa, ora come allora.